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Covid 19 e animali domestici. le nuove linee guida dell'Iss

Covid 19 e animali domestici, come comportarsi? Quali sono le linee guida dell'Istituto Superiore della Sanità?

Covid 19 – Il ruolo degli animali da compagnia

Innanzitutto è necessario fugare ogni dubbio: finora non ci sono prove che gli animali da compagnia (ed in particolare i cani ed i gatti) possano contagiare gli umani con il virus Covid 19.

L'ISS (Istituto Superiore della Sanità) ha pubblicato il rapporto Animali da compagnia e SARS-CoV-2: cosa occorre sapere, come occorre comportarsi in cui affronta le questioni relative al Covid 19 ed agli animali domestici basandosi sui dati scientifici noti ed ha elaborato delle linee guida per tutelare la salute sia degli umani che degli amici a quattro zampe.

Covid 19 – I casi noti

Finora sono stati rilevati solo 4 casi di animali da compagnia infetti da Covid 19, ossia due cani (un volpino della Pomerania di 17 anni e un pastore tedesco di 2 anni) e due gatti. I due cani vivevano ad Hong Kong con pazienti umani infetti ed erano asintomatici, la loro carica virale era estremamente bassa ed incapace di contagiare (un cane che viveva col pastore tedesco non si è infettato).

Il volpino è diventato negativo al virus dopo poco tempo, purtroppo però è morto dopo qualche giorno, probabilmente per pregressi problemi renali e cardiaci. Il pastore tedesco, invece, si è negativizzato dopo pochi giorni e non risulta che abbia avuto altri problemi di salute. Il primo dei 2 gatti viveva a Bruxelles con una donna rientrata infetta dall’Italia, mentre l'altro era invece ad Hong Kong. Entrambi hanno manifestato dei sintomi gastrointestinali e la carica del virus è stata rilevata. Il motivo per cui i gatti (ed i loro simili, come le tigri dello zoo del Bronx) hanno avuto sintomi ed i cani no, risiede probabilmente nella stretta parentela del Covid 19 con un altro virus della stessa famiglia, che attacca i felini. Non c'è nessuna prova però che cani, gatti...e tigri che abbiano contratto il Covid 19 possano infettare gli esseri umani.

Covid 19 e animali da compagnia – Cosa fare

Come comportarsi per evitare che gli amici a quattro zampe si infettino col Covid 19?

La prima regola è mantenere una corretta igiene, che previene la diffusione del virus per tutti: lavarsi spesso le mani, sanificare gli ambienti ed evitare lo stretto contatto senza mascherina. Ma in nessun caso bisogna smettere di accudirli.

Se uno degli umani sospetta di essere stato esposto al Covid 19, nella scheda con cui richiede il primo tampone dovrà inserire anche i dati dei suoi animali e, nei controlli successivi (da remoto) bisognerà monitorare anche il loro stato di salute.

Chi deve occuparsi degli animali che vivono con persone che sospettano di avere il Covid 19? La soluzione migliore è che siano i membri della loro famiglia umana, nella loro casa. Se c'è bisogno di aiuti esterni gli animali devono comunque restare a casa con il proprietario e l’aiuto esterno di amici, parenti, dog-sitter o volontari deve essere limitato al minimo indispensabile e gestito con la massima precauzione.

Se in casa c'è una persona infetta, nessuno esterno al nucleo famigliare può entrare. Ma gli animali da compagnia possono essere accuditi da persone esterne, basta mantenere le giuste distanze ed usare mascherine e guanti.

Dentro casa, le persone infette devono limitare il contatto con i loro animali, impedire che accedano agli ambienti a maggior rischio di contaminazione, come il bagno, a stoviglie o residui di cibo.

Se il proprietario è in ospedale oppure è deceduto, gli animali possono restare da soli a casa, ma qualcuno esterno al nucleo familiare deve occuparsi di loro. I parenti (o in extremis i conoscenti) del proprietario devono informare i Servizi Veterinari e gli animali sono considerati come “contatti” potenzialmente infetti.

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